#NessunaGiornataStorica

Condividi anche tu!

NESSUNA GIORNATA STORICA
per le lavoratrici e i lavoratori dello spettacolo

L’intero settore degli eventi e dello spettacolo, fortemente colpito dalla pandemia, non accenna a uscire dalla crisi, costringendo molti professionisti e professioniste a cambiare lavoro o a vivere in condizioni di estrema difficoltà.

Con l’avvento dell’estate, i mezzi di comunicazione hanno raccontato di una “ripartenza” in realtà mai avvenuta, se non per un numero limitato di eventi e per i grossi enti o festival che sopravvivono grazie ai fondi pubblici.

Dietro questa narrazione superficiale e poco aderente alla realtà, che è stata l’alibi per eliminare i sostegni emergenziali, si nascondono all’opinione pubblica compensi inadeguati, condizioni di sicurezza precarie, spettacoli e concerti annullati, colleghe e colleghi che non hanno ancora avuto la possibilità di tornare alla propria professione.

Guarda la Conferenza Stampa


Il Governo ha annunciato da mesi una svolta epocale per quanto riguarda il welfare e l’imminente riforma del nostro settore. Ancora una volta con grande clamore mediatico, i social del Ministero della Cultura e, a seguire, varie testate giornalistiche hanno titolato “Una Giornata Storica per il mondo
dello spettacolo”.
Invece, non solo non siamo entrati nella Storia, ma non è stato neppure considerato l’allineamento alle proposte della Risoluzione Europea del 2007, richiesto da molti gruppi presenti ai tavoli ministeriali.
Le misure fino a qui presentate sono timide modifiche alle normative già esistenti e non possono essere definite riforme. Frammenti mal composti che dimostrano la non conoscenza delle complessità del nostro settore o, piuttosto, la volontà di ascoltare solo le parti che hanno importante peso politico.
Per questi motivi, in diverse parti d’Italia, con diverse modalità ma con una sola voce, associazioni, gruppi e coordinamenti di lavoratrici e lavoratori dello spettacolo si sono uniti per chiedere:

  • di essere costantemente aggiornati in maniera pubblica e trasparente riguardo al percorso della riforma e che questa
    • riconosca la natura discontinua dei lavori dello spettacolo, instaurando una misura che, in linea con gli altri paesi europei in termini di durata e accessibilità, tuteli dalla fluttuazione di reddito tipica del settore;
    • istituisca lo sportello per facilitare l’assunzione diretta dei lavoratori dello spettacolo anche da parte di enti pubblici, aziende di altri settori e persone fisiche;
    • riveda i codici IVS ex-ENPALS includendo le professioni finora non contemplate, tra cui formatrici e formatori;
    • garantisca l’accesso a NASpI, assicurazione INAIL, indennità di maternità, paternità e malattia a tutti i lavoratori dello spettacolo inclusi intermittenti, occasionali e autonomi, superando l’inadeguatezza dell’ALAS;
    • abroghi la cosiddetta “esenzione ENPALS” (c. 188 art. 1 l. 96/06) che troppo spesso ha generato situazioni di lavoro irregolare e senza tutele che hanno coinvolto anche professionisti e semiprofessionisti del nostro settore;
    • vincoli l’erogazione dei fondi pubblici FUS alla generazione di lavoro per i mestieri di palcoscenico e all’applicazione di politiche che rendano inclusivo l’accesso a tali mestieri, senza discriminazioni di genere ed età, anche in termini di parità salariale;
  • di continuare a sostenere i lavoratori dello spettacolo con
    • la prosecuzione dell’erogazione delle indennità COVID-19, interrotta dopo maggio 2021, fino ad almeno sei mesi dopo la cessazione dello stato di emergenza;
    • l’istituzione di un “fondo emergenza COVID 2021” destinato a coprire le giornate annullate ai lavoratori nel 2021, similmente a quanto fatto nel dicembre 2020 dall’allora MIBACT, da richiedere direttamente da parte di lavoratrici e lavoratori e senza intermediazione delle imprese (come invece previsto dal Fondo di Garanzia) per permettere la copertura di tutto il settore che, ricordiamo, opera anche su commissione di amministrazioni pubbliche e altri enti e aziende non di spettacolo;
    • il riconoscimento dei contributi previdenziali necessari a completare le annualità contributive durante le quali è stato in vigore lo stato di emergenza;
    • interventi immediati per vigilare sulla corretta applicazione del protocollo vigente, che nel settore prevede l’obbligatorietà di tamponi ogni 72 ore per i lavoratori e le lavoratrici a carico dei datori di lavoro, e adeguamenti ufficiali futuri per permettere di riaprire i luoghi di spettacolo al 100%, come già avviene in tutti gli altri settori.

A2U – Attrici Attori Uniti
ADU coordinamento dei lavoratori dello spettacolo dell’Umbria
Amleta
Approdi. Lavoratrici e lavoratori della cultura e dello spettacolo Calabria
Aps Bauli In Piazza – we make events italia
Arte è Martello
Artemis Rete Tecnici E Maestranze Intermittenti dello Spettacolo
Autorganizzat_ spettacolo Roma
BULLS – Brescia Unita Lavoratrici e Lavoratori dello Spettacolo
CAM – Coordinamento Artisti della Scena Marchigiana
Coordinamento Spettacolo Lombardia
ESL – Emergenza Spettacolo Liguria
Facciamolaconta attrici e attori per i diritti
L’Ultima Ruota
La Musica Che Gira
Lavoratrici e lavoratori dello spettacolo regione Piemonte
Lavoratrici e Lavoratori Spettacolo Novara
Lirica Muta
LLSC lavoratrici e lavoratori dello spettacolo Napoli
Maestranze dello spettacolo – Veneto
OSA Operai/e dello Spettacolo Associati/e
Presidi Culturali Permanenti
Professionist* Spettacolo e Cultura – Emergenza Continua
R.A.C. (regist_a confronto)
Rete Intersindacale RISP
S. I. Cobas spettacolo Napoli
Saltimbanchi Senza Frontiere
Sarte di Scena
Teatranti Uniti Como e provincia


Condividi anche tu!